Skip to main content

I vostri soggiorni e le vostre escursioni
in Provenza, Alpi e Costa Azzurra

Idee di Tour


Originaria della regione in cui è cresciuta e dove ha sempre vissuto, Stéphanie vi invita a scoprire il suo piccolo paradiso, la Provenza, attraverso luoghi imperdibili e insoliti. Da Marsiglia ad Avignone, passando per Aix-en-Provence e Arles, vi condividerà la storia, la cultura e le tradizioni di questa regione baciata dal sole e cantata dalle cicale.

Tours con Guidissime Provence©

Sapori di Mare ©

L'aioli, « la poumado couiento qu’es uno drogo ben fasento contro touto malagnita »*, è un simbolo culinario per Frédéric Mistral. Questa maionese all'aglio che accompagna le verdure bollite e il pesce bianco della bourride è l'immagine della Provenza gourmet tanto quanto l'olio d'oliva e il pastis (alcol marsigliese).

Partendo da Aix, antica capitale della terra delle olive « picholine » (oliva locale), scoprirete i sapori del mare. Dopo una passeggiata all'ombra dei platani del mercato ortofrutticolo di Place Richelme e tra le strette vie della Vecchia Aix, sobrie ed eleganti, raggiungerete la Côte Bleue che vi delizierà tanto quanto la zuppa dorata marsigliese, meglio conosciuta come « bouillabaisse », la minestra marsigliese. Dalla Nosta Signora della Guardia al Castello d’If, rivivrete i ricordi che fanno la reputazione e la vita di questa città dei popoli. Grazie alla passeggiata sul Porto Vecchio, potrete togliere la rete per scoprirne la storia e festeggiare in anticipo la Candelora con le dolci delizie delle « navette » (biscotto locale).

Al termine di questa passeggiata profumata dai profumi della « Garrigues », (gariga : macchia mediterranea), le vostre papille gustative saranno stupite dal sapore delicato dei piatti provenzali ricchi di spezie.
*Traduzione dal provenzale (lingua regionale): "L'unguento forte che è un farmaco adatto per qualsiasi malattia."

Camargue Natura e Tradizioni ©

Un mondo strano e affascinante, la cui fisionomia è stata disegnata dalla mano dell'uomo: la Camarga resta selvaggia. Dai fondali di pesca preistorici allo sfruttamento del riso e del sale, questa terra ha conservato memorie che vi guideranno dalle antiche città ai porti di pesca, dalle paludi alle spiagge, dagli ovili alle grandi fattorie intorno allo « Stagno di Vaccarès », nomme della laguna interna.

Dai sentieri alle dighe, potrete osservare i tori che pascolano nelle paludi secche o nel sansouire. Poi, lungo allo « Stagno di Vaccarès », potrete osservare il volo dei fenicotteri rosa. È alle « Marais du Vigueirat » che cigni, anatre selvatiche e castori vi inviteranno a osservare questa natura allo stesso tempo robusta e fragile. In questa terra di contrasti, vi affezionerete alle sue tradizioni presso il museo della Camarga del « Mas du Pont de Rousty », poi entrerete nell'universo umano attraverso le sue abitazioni, come l'ovile di Favouillane, e i suoi mestieri, visitando il museo del riso nel dominio di Mamusclot. Seguendo il guardiano, galopperete in groppa a un cavallo, simbolo di questo paese, alla scoperta del dominio di Méjanes, costruita nell'XI secolo. Dall'osservatorio del « Domaine de la Palissade » potrete ammirare lo spettacolo delle mandrie allo stato brado e delle rive del lago. Poi uno scenario di saline vi trasporterà sui suoi cammelli quando raggiungerete la città operaia creata per l'estrazione del sale, Salin de Giraud.

Grazie al suo meticciato di tradizioni e alla sua natura unica, il fascino della Camarga vi incanterà.

Il pellegrinaggio valdese ©

"Tutti i fedeli sono sacerdoti e re, e possono partecipare al governo della Chiesa" è il messaggio di Pierre Valdo, all'origine di un movimento ai margini della Chiesa; segreto e trasmesso tra gli iniziati di generazione in generazione a partire dal XII secolo.

Prima di avvicinarvi al pensiero dei "Poveri di Lione", attraverserete il comune di La Tour d'Aigues dove vedrete i resti del suo castello, situato in una delle principali terre d'esilio dei Valdesi scomunicati ufficialmente nel 1215. Poi, è seguendo le pendici del Luberon che troverete l'atmosfera di una vita in cui la semplicità è associata alla natura e alla fede. Due villaggi a forte presenza valdese che subirono i massacri del 1545: La Motte d’Aigues con il suo fascino provenzale, poi Cabrières d’Aigues i cui abitanti erano i genitori degli abitanti della Roque d’Anthéron. Prima di raggiungere una posizione strategica sulla rete vodese, attraverserete due villaggi fondamentalmente cattolici: Cucuron, un villaggio in cima a una collina, e Vaugines, un borgo con una graziosa cappella (una delle location delle riprese di "Jean de Florette", storia di Marcel Pagnol).

A Lourmarin, entrerete in un luogo dove questi uomini furono difesi dalla Dama del Castello. Poi seguirete la Durance, il fiume nal sud, verso Mérindol, dove potrete scoprire di più sulla storia valdese passeggiando nel villaggio e visitando il museo della Musa. Giunti in cima, concluderete il vostro pellegrinaggio commemorando un mistero sull'unica parete rimasta del castello distrutto da Meynier d'Oppède, capo dei massacri dei valdesi nel 1545.

La montagna mediterranea ©

Il Parco Nazionale del Mercantour protegge la fauna e la flora in uno spazio naturale montano eccezionale, poiché si trova vicino alla costa mediterranea.

È possibile ammirare questo mondo durante le soste alla tavola d’orientamento del Collo d’Allos, al punto panoramico di Chastelonnette e in cima al Collo della « Bonette ». Seguirete i sentieri per scoprire uno spettacolo sensazionale: l'acqua zampillante della cascata della « Lance » e il colore azzurro del lago di Allos. Grazie al sentiero di scoperta del lago di Allos, costellato di pannelli esplicativi, alla Villa de la Sapinière che ospita la Casa del Parco e al centro informazioni di Saint Sauveur sur Tinée, potrete scoprire i molteplici aspetti del massiccio dell'Argentera-Mercantour. Sulle strade tortuose della Val d’Allos, delle valli della Tinée e dell’Ubaye, attraverserete villaggi arroccati come Roubion o altri in fondovalle, come Saint Sauveur sur Tinée. Vi troverete sulle rive del Verdon a Colmars-les-Alpes, dove la vista si estende già verso il Mercantour, e vicino alle alte vette di Barcelonette, dove nel cuore di questo grande bacino dell'Ubaye si respira un'atmosfera che mescola elementi alpini, provenzali e persino messicani.

Dai greggi di pecore sugli alpeggi ai campi e ai frutteti, tra foreste di abeti rossi, larici e abeti bianchi, scoprirete le tradizioni locali attraverso i vicoli degli antichi borghi di Allos, Jausiers o Saint Etienne de Tinée. Le mura di Colmars, la cappella di Notre-Dame des Neiges a Valberg, la cappella Sébastien a Roubion vi racconteranno la storia di una terra ambita dalla Savoia, dall'Italia, dalla Provenza e dal Regno di Francia. Altrimenti, Jausiers e Barcelonette vi permetteranno di viaggiare in America Latina con i ricordi portati dagli emigranti.

Dalle tradizioni montane alle usanze miste, ricorderete le magnifiche immagini di una natura varia e protetta.

Leggende in Provenza ©

In Provenza, le cosiddette storie per bambini sono rivolte anche agli adulti e sono piene di parole che cantano. Le parole si uniscono per formare una farandola di leggende che ci raccontano tradizioni locali o forse cantano la nascita di monumenti.

Dalle leggende più antiche dell'antichità, con un ritorno alle origini durante la visita di Glanum al Plateau des Antiques (sito acheologico a Saint-Rémy), a quelle più recenti con gli scritti di Alphonse Daudet che hanno reso celebre Fontvieille, scoprirete una Provenza animata dal mormorio del Mistral (vento maestrale). Non c'è da stupirsi che i mulini a vento si trasformino in chiacchieroni. Imparerete le usanze locali sui meravigliosi sentieri di alcuni racconti della Provenza che celebrano di volta in volta la nascita del Ponte di Avignone, quella della Plaine de la Crau e i rifugi di un mondo immaginario come la Val de l’Enfer. Seguirete il corso del vento che a volte danza sui bastioni dei Baux de Provence o sui sentieri bucolici delle Alpilles. Potrete gustare i frutti della tradizione grazie a questa passeggiata tra architetture civili, come il castello del re Renato, ed edifici religiosi, come il Palazzo dei Papi e la sua città antica.

Infine, il profumo del timo e del rosmarino esalterà il viaggio misterioso che incanterà gli amanti “dell’ulivo e della lavanda” così come quelli “della cicala e dell’asinello grigio”.